Odontoiatria mini invasiva in disabili adulti e bambini.

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Oggi si sta facendo largo, nel campo della innovazione in odontoiatria, il nuovo straordinario concetto dellaodontoiatria mini invasiva. I concetti sono i seguenti: si può riuscire a fare una diagnosi di carie molto precoce (laser diagnostico). Si può trattare la carie con strumenti non invasivi che sono indolori, non richiedono anestesia locale (punte su ultrasuoni e air abrasion, frese per fessurotomia); si tratta la lesione con una tecnica nuova che permette grande risparmio di tessuto dentale e quindi piccole cavità mininvasive (ozono terapia dentale), si chiude la carie con tecniche che permettono ulteriore prevenzione (sigillatura-otturazione). 

Sembra naturale che questo sistema di fare odontoiatria presenti una innegabile lunga serie di vantaggi: tutto il trattamento è indolore per grandi e piccini, si previene quindi stress ansia e paura del dentista, non serve anestesia – si tratta di prendere molto precocemente lesioni minime e quindi è una forma di prevenzione perchè si evitano grandi distruzioni e quindi devitalizzazioni o, peggio, estrazioni e protesi, con enorme vantaggio biologico di conservazione ed economico – si tratta di usare tecniche che presuppongono una perdita di sostanza minimale del dente, che verrà conservato quasi intatto per periodi lunghissimi della nostra vita perchè vige il principio generale che più è piccolo il “buco” più dura a lungo l’otturazione. Etc etc. Credo che questa serie di vantaggi non può lasciare indifferente nessuno. Si risparmia in TUTTO: soldi, fatiche, dolori, tessuti, tempo, stress ed ancora tanti altri aspetti, come iniziate a capire che .. chi più ne ha più ne metta. 

Vediamo, adesso, brevemente le tecniche. Intanto la diagnosi. Il dentista si basa sui propri occhi, lo specillo, quella piccola punta con cui controlla i solchi e le radiografie. Ma se c’è una carie iniziale, di una fessura di un solco, può facilmente sfuggire sia alla vista che ai raggi x. Si parla che addirittura un 80% delle carie inizialissime non vengono rilevate (finchè non diventano più grandi..). 

Oggi c’è il Diagnodent, laser diagnostico che dalla differenza di rifrazione della luce laser fra tessuto sano e tessuto cariato, riesce a .. non fallire un colpo! Riesce secondo tutti gli studi scientifici, a rilevare tutte le carie anche iniziali. Qualche volta (secondo parametri ben precisi perchè il laser dà anche una MISURA DELLA ENTITA’ DELLA CARIE) sarà sufficiente l’applicazione dell’ozono, qualche volta ozono e sigillatura, altre volte strumenti mininvasivi (air abrasione etc) ozono e sigillatura-otturazione.

Gli strumenti migliori attualmente per la cura indolore della carie sono le punte su ultrasuoni e air abrasion. Le prime sono punte diamantate o a rosetta che applicate su uno speciale manipolo (simile a quello ad ultrasuoni con cui si fa la pulizia dei denti ma ad elevata potenza, ben più costoso) rimuovono delicatamente il tessuto cariato senza dolore perchè non c’è rotazione, surriscaldamento e vibrazione (che sono i fattori che, nelle tecniche tradizionali, il “trapano”, sono quelli che possono creare il fastidio doloroso). L’ “air abrasion” sfrutta un principio diverso, è una microsabbiatrice che, gettando acqua e una polverina sottilissima ad alta pressione sul dente, rimuove la carie in modo indolore (perchè anche in questa tecnica non si verificano i fenomeni che generano il dolore con gli strumenti tradizionali). E’ un po’ meno precisa di quella ad ultrasuoni e genera una quantità di acqua notevole in bocca, ma è ottima anche questa.

Sia che si sia resa necessaria una minima pulizia della carie con questi strumenti appena descritti, sia che il laser ci abbia detto che la lesione era minimale e quindi non serviva trattarla così, ma solo con ozono e sigillante, è arrivato il momento di fare l’ OZONOTERAPIA DENTALE ( sedazione cosciente )

Ricordo che la nuova rivoluzionaria macchina dell’ozono eroga questo gas in modo del tutto indolore tramite un manipolo che in cima porta una cappetta di silicone trasparente che aderisce perfettamente al dente e lo isola durante l’erogazione dell’ozono. Questo permette due vantaggi notevoli: la concentrazione del gas raggiunta sui tessuti dentali è molto forte, e nulla sfugge all’esterno (per evitare dispersioni) a causa della sigillatura della coppetta. L’ozono penetra per ben 3 millimetri dentro ai tessuti del dente (si tratta di una penetrazione molto a fondo, tre mm sono tantissimi per le dimensioni di un dente) e sterilizza a fondo la lesione cariosa, ha effetto antinfiammatorio e migliora il trofismo della zona inducendo re-mineralizzazione della carie. L’eliminazione di quella che noi chiamiamo la “noxa patogena” ovvero dei germi della carie indice una risposta positiva da parte del dente stesso (che rimane vitale e quindi reattivo) con apposizione di dentina secondaria di difesa, per cui diciamo così, “brucia” (ma ricordo che è indolore) o “secca” la carie, a fondo e si forma una barriera di sostanza che diventa impenetrabile a nuova carie. Per assurdo, paradossalmente, la zona cariata trattata ben difficilmente si ammalerà di nuovo. Carie potrà sorgere in altre zone del dente, ma dove c’era stata questa carie trattata, non ne verrà più. Quindi questa tecnica minimizza o abolisce la demolizione del dente con gli strumenti, preserva al massimo il tessuto dentale con risparmio di sostanza. Da qui il concetto della mini-invasività e della massima conservazione. 

Andando in senso crescente della profondità e gravità della carie (secondo la diagnostica-laser di cui prima) il passo successivo sarà variabile in questo senso: nei casi dove non avremo dovuto strumentare, applicheremo sopra nulla o un sigillante occlusale a seconda dei casi. Dove c’è stata strumentazione mininvasiva, faremo la otturazione tradizionale adesiva e sopra la sigillatura (sigillatura-otturazione). Ma se la carie è più profonda e penetra giù, vicino al “nervo”, non si potranno evitare anestesia e strumenti tradizionali. Tuttavia l’ozonoterapia dentale si rivela preziosa anche in queste situazioni, perchè permette, grazie alle proprietà descritte, di evitare in molti casi la devitalizzazione. E questo è un vantaggio “conservativo” enorme. Vi basti sapere che fra un dente con cura anche profonda ma vitale e la devitalizzazione ci sono… molte molte sedute (e money) di differenza. Nel primo caso si fa tutto in una seduta. Per la devitalizzazione sono necessarie fino a 4 sedute. E poi, il dente indebolito dalla terapia canalare che si è resa necessaria, va capsulato. E queste sono altre 4-5 sedute con tutti i costi, monetari, biologici e di tempo conseguenti.. 

In realtà si tratta di un vecchio concetto in odontoiatria, quello dell’incappucciamento indiretto (si lasciava del tessuto carioso sotto l’otturazione senza averlo ripulito completamente) ma questa procedura spesso era destinata a fallimento perchè la carie continuava, perchè non c’era a disposizione l’ozono che la “disattiva”..

Azioni e risultati simili si ottengono anche con un tipo di laser, ad erbio, che sfortunatamente a tutt’oggi ha dei costi molte volte superiori a quelli della macchina dell’ozono che pure è molto costosa, ma ammortizzabile con sforzo, mentre il laser lo è con grande difficoltà per uno studio pur bene attrezzato e quindi è poco diffuso anche perchè molto sperimentale e di difficile uso.

Ricordo infine un utilizzo della ozonoterapia dentale in pedodonzia sui bambini anche molto molto piccoli. Ne ho già parlato, ma vale la pena di ricordare qui che su un bambino veramente piccino (a volte la carie da biberon colpisce purtroppo -ed è in continuo aumento- i dentini da latte frontali dopo pochissimo tempo dalla eruzione) non c’è dentista che si senta di usare uno strumento anche il più innocuo fra quelli tradizionali (trapano, punte, escavatori, anestesie, etc). Invece la cappetta morbida di gomma della macchina dell’ozono la possiamo applicare senza nessun dolore e stress da parte di nessuno (bimbo, mamma, dentista stesso). Il bimbo così piccolo può protestare perchè magari lo dobbiamo tenere un po’ fermo in braccio alla mamma, ma questo si può fare! Infatti l’ozono da solo, con applicazioni ripetute può bloccare la progressione della carie. E così si rimandano o alla fine si evitano interventi più complessi che più avanti con l’età si possono poi riuscire a fare, le otturazioncine etc. Essenziale è l’abbinamento però con altri tre fattori, sennò la ozonoterapia non potrà funzionare: la eliminazione della causa (biberon zuccherato o allattamento libero troppo frequente “a domanda” molto in voga ultimamente nei consigli dei pediatri), l’igiene di questi dentini (minispazzolino o garza per pulire la placca) e l’uso del cosiddetto “calcio liquido”. Questa pure è una grande novità degli ultimi tempi: una mousse tipo dentifricio con alta concentrazione di calcio ed altre sostanze rimineralizzanti, che favoriranno l’azione dell’ozono nel bloccare queste carie. Si tratta di un derivato del latte del tutto innocuo (a meno che come capita molto raramente il bimbo non sia allergico proprio al latte) che è disponibile (non in farmacia, è un prodotto nuovo che fornisce il dentista stesso, un po’ costoso purtroppo) in vari gusti e sapori. Sperando che uno di questi aromi sia gradito al bambino!!! Il principio è applicarlo sui dentini come ultima cosa quando il bimbo va a dormire, dopo averli puliti, in modo che agisca (positivamente e beneficamente, proprio al contrario della camomilla zuccherata che è stata la possibile causa della carie) tutta la notte o il più possibile come tempo. 

Queste sono le moderne frontiere della odontoiatria conservatrice che portano a minimizzare od abolire i fastidi, la paura e ad aumentare moltissimo la durata dei restauri. L’abbinamento fra ozono e la tecnica (non certo recente e estremamente consolidata, sicura e sperimentata) della sedazione cosciente con ossigeno-protossido crea una sinergia di strategie che riescono ad abolire quasi sempre ansia, dolore e paura. Questo, secondo me, è un dovere etico del dentista che non deve più apparire come uno spauracchio da incubi notturni. Ma può diventare non dico una esperienza piacevole, ma quasi e comunque una situazione da non vivere più come un incubo.

 

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