Odontoiatria e salute orale nella terza età.

Home / Cosa facciamo ? / Odontoiatria e salute orale nella terza età.

L’età non è il fattore esclusivo e dominante nel determinare la salute orale di un individuo, tuttavia gli anni che passano possono aumentare il rischio di alcuni problemi orali specifici, come ad esempio:

  • Denti ingialliti o ingrigiti, uno dei cambiamenti più evidenti che si osservano con il passare degli anni. Questo antiestetico cambiamento è provocato in gran parte dalle variazioni che hanno luogo nella dentina, il tessuto presente al di sotto dello smalto, ma anche da una vita intera di alimenti e bevande che macchiano i denti e dal fatto che con il progredire dell’età la placca si accumula sempre più velocemente e in quantità maggiore.
  • Carie che nei soggetti più avanti negli anni la carie tende a svilupparsi intorno alle vecchie otturazioni. A questa età è comune anche la carie radicolare, una condizione che si sviluppa quando la gengiva si ritira esponendo la superficie della radice, che si caria più facilmente dello smalto dei denti. Inoltre la carie è favorita anche dall’aridità della bocca o xerostomia, dovuta alla ridotta produzione di saliva causata da farmaci o particolari terapie mediche.
  • Perdita dei denti, provocata soprattutto dalle malattie delle gengive. Oggi sempre più anziani conservano i propri denti più a lungo grazie ai progressi dell’odontoiatria e alla crescente prevenzione. Una buona igiene orale e le visite periodiche di controllo, rappresentano l’unico modo per prevenire i problemi, conservare denti e gengive sane nel tempo.
  • Stomatite da protesi, una malattia infiammatoria della mucosa orale causata da una protesi fatta male o troppo vecchia, un’igiene dentale insufficiente o dalla candidosi orale, un’ infezione delle mucose della bocca causata dal fungo Candida albicans.
  • Malnutrizione che può essere causata, con l’avanzare degli anni, dallala perdita dei denti.

Le persone che hanno una quantità ragionevole di denti hanno un regime alimentare più equilibrato delle persone parzialmente o totalmente edentule. I rischi della malnutrizione non devono essere sottovalutati in quanto possono comportare gravi patologie cardiovascolari, diabetiche etc.

Protesi ma non solo

L’implantologia dentale è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti con altrettante radici sintetiche ancorate all’osso.

La perdita dei denti naturali è sempre stato un evento invalidante, sia per la funzione che per l’estetica della bocca.
Prima dell’avvento dell’implantologia dentale, il ripristino era reso possibile solo per mezzo di protesi fissate ai denti contigui a quelli mancanti: un intervento demolitivo, che ne prevedeva la limatura per accogliere le corone che avrebbero sorretto il dente mancante.

Quando numero e qualità dei denti naturali non era favorevole alla costruzione di protesi fisse, la sostituzione dei denti mancanti prevedeva, invece, l’applicazione di protesi mobili parziali o totali.
Tali apparecchi oggi vanno scomparendo grazie ai progressi fatti nell’implantologia che ne ha permesso la stabile sostituzione, anche nei casi di perdita completa.
L’impianto dentale, in qualità di radice artificiale inserita stabilmente nell’osso, riesce a sostenere validamente una capsula singola o un ponte, oppure può fare da eccellente ancoraggio ad una dentiera instabile o mal tollerata dal paziente.

Secondo le necessità è possibile inserire uno o più impianti, per sostituire un solo dente, più denti (protesi dentale parziale) o tutti i denti dell’arcata (protesi dentale completa).
Contrariamente a quanto si possa pensare, nella maggioranza dei casi, l’intervento di implantologia dentale non é doloroso e presenta una percentuale di successo molto elevata.