Traumi sui denti da latte o decidui

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dentini traumaIl trauma sui denti da latte, così come quello sui denti permanenti, si può estrinsecare in diversi tipo di danno. Ma ci sono delle precise peculiarità e caratteristiche che richiedono idee molto chiare da parte del medico (statisticamente solamente pochi specialisti di pedodonzia e traumatologia infantile sono davvero pronti ad affrontare questo argomento, e mi prendo fino in fondo la responsabilità di questa affermazione, senza entrare nella descrizione dei motivi), e un trattamento alle volte molto diverso fra un deciduo o un permanente che hanno subito trauma.. Infatti molti si ostinano a conservare il dente da latte traumatizzato, proponendo trattamenti fantasiosi od inverosimili, come se si trattasse di un permanente (che viceversa andrebbe conservato ad ogni costo..), non pensando alle conseguenze di ciò sul dente che sta sotto, permanente, come descriverò più avanti nell’articoletto.

Il tipo di trauma

  • Danno sul dente stesso: ci possono essere frattura dello smalto, frattura smalto/dentina ffrattura con esposizione pulpare, frattura della radice del dente.
  • Danno sui tessuti di sostegno: osso, con frattura dell’alveolo, ovvero di una o più pareti ossee della sede del dente – frattura del mascellare superiore o inferiore
  • Danno sui tessuti di sostegno: parodonto, concussione e sublussazione, ovvero una lieve mobilità, un allentamento dalla sede del dente, che spesso sono reversibili senza danno, a seconda dei casi. Lussazione estrusiva, laterale, intrusiva, avulsione, che sono quadri più gravi che portano spesso fatalmente alla perdita del dente. Il tipo di trauma che si verifica, dipende molto dalle modalità dell’incidente, le forze d’urto, etc. Semplificando al massimo, giusto per fare un esempio, se il bimbo sbatte in verticale sul bordo della piscina, forse ci sarà una lussazione con intrusione (pericolossissima per il permanente), mentre se gli va sul viso l’altalena potremo avere una lussazione laterale con meno rischio per la gemma del permanente, come diremo fra poche righe..

Ci può essere una prevalenza del tipo di trauma a seconda dell’età del bambino e del tipo di dente, se da latte o permanente: si può dire molto genericamente (senza generalizzare: tutto dipende da fattori della dinamica dell’incidente e dai vettori delle forze, etc) che nei bimbi piccoli, con denti da latte, prevalgono tutti i danni a carico dell’osso e del parodonto (lussazioni etc), mentre nel bambino più grandicello che ha permanenti da qualche tempo, prevale il danno al dente stesso (fratture della corona etc). Questo perchè quando si applica la forza, nel piccino cede l’osso che è più “morbido” e il dente rimane pressochè intatto mentre a partire da un paio di anni dopo l’eruzione del permanente, così come nell’adulto stesso, a cedere è il dente, che si spezza, perchè l’osso è più compatto.

Le conseguenze del trauma

Lesione dente permanente1) Lesioni del dente permanente corrispondente per trasmissione diretta del trauma da parte del dente da latte che subisce il colpo.

  • anomalie di struttura del dente permanente: il dente permanente che prende un colpo per trasmissione della energia cinetica dell’urto applicata sul dente da latte, subisce danni anch’esso, come ipoplasie dello smalto, o altri danni morfologici, che causano difetti estetici a volte molto forti, e predisposizione alla carie (dove manca smalto) ed indebolimento del dente..
  • anomalie di posizione e/o di eruzione (le più frequenti): il dente da latte traumatizzato crea la condizione negativa per la regolare eruzione del corrispondente permanente e questo permanente nasce male, tardi, storto etc etc perchè il dente da latte traumatizzato rappresenta un vero ostacolo, a causa della sua stessa patologia, alla crescita regolare del nuovo dente. Queste situazioni devono essere intercettate con l’avulsione tempestiva del deciduo (il concetto di “liberare la strada” per il permanente) o con il mantenimento od il ripristino dello spazio sull’arcata perchè: le malposizioni palatine determinano inversione del combaciamento anteriore e le malposizioni vestibolari conducono ad un irreversibile danno parodontale (eruzione in mucosa alveolare, ovvero davanti in alto, sopra il dente da latte che non cade)
  • anomalie per dilacerazione: (molto più frequente di ciò che si possa pensare, secondo le statistiche) questo è un quadro drammatico, ovvero il dente permanente subisce un colpo tale, tramite il dente da latte che intrude al momento del trauma, da rompersi, lacerarsi, al punto tale da diventare un dente perso.

Il tipo di conseguenza dipende dall’età età del bambino al momento del trauma, dalla dinamica del trauma (sono più sospetti i traumi intrusivi perchè il dente da latte “rientra” e prende quindi contatto con la gemma del permanente che gli sta sopra) e dal rapporto spaziale reciproco, variabile individualmente e con l’età, fra radice del deciduo e corona del permanente. Genericamente traumi intorno a 1-2 anni potrebbero creare anomalie di struttura del permanente, mentre traumi intorno a 3-5 anni potrebbero generare anomalie per dilacerazione. Questo si comprende facilmente pensando al più stretto rapporto fra il deciduo e il permanente che sta scendendo verso il suo percorso di eruzione. Le anomalie di posizione e/o di eruzione (meccanismo indiretto della necrosi pulpare o della perdita di spazio) non hanno rapporto con l’età.

2) Conseguenze della persistenza protratta del deciduo per disturbo della rizolisi fisiologica

A completamento di quanto detto prima, un dente da latte che ha subito un trauma può avere molto spesso un disturbo della rizolisi fisiologica, o rimanere anchilosato. Ciò crea un ostacolo insormontabile nel tragitto di eruzione del dente permanente corrispondente

che quindi nasce del tutto storto in varie sedi, in ritardo etc. Per capire questo, bisogna tener presente come avviene la permuta regolare, ovvero come nella norma vengono cambiati i denti da latte. Se tutto avviene regolarmente, il dente nuovo cresce, scende e si avvicina alla posizione definitiva e contemporaneamente il deciduo subisce fenomeni di rizolisi, cioè la radice si riassorbe man mano che in permanente scende. E’ per questo che i denti da latte quando cadono spontaneamente, se tutto avviene in modo normale, non hanno radice, Ed è perchè non hanno più la radice che cadono.. La gente spesso pensa che il dente da latte non abbia mai avuto una radice: questo è sbagliato, la aveva, ma man mano che il nuovo scendeva la radice veniva scomparendo. I traumi sui denti da latte disturbano tutto questo processo fisiologico sia perchè il riassorbimento, dopo il trauma, e spesso in presenza di infezione, non avviene regolarmente, sia perchè il dente traumatizzato tende ad anchilosarsi, ovvero saldarsi con l’osso. E così il permanente sceglie tutta un altra strada.

Perdita spazio sull'arcata dentale3) Conseguenze della perdita di spazio sull’arcata

Questa è la ipotetica conseguenza della perdita precoce del dente da latte traumatizzato più sopravvalutata e che genera maggiori ansie nei genitori e talora in alcuni dentisti, se non si tiene bene in conto quando detto fin qui. E’ verissimo che se un bambino perde un incisivo centrale superiore da latte a due ani e mezzo per un trauma, si possono restringere gli spazi. Ma modernamente, secondo tutti gli ultimi orientamenti degli specialisti in traumi infantili, alcuni dei tentativi di conservare ad ogni costo il dente da latte per non perdere lo spazio per il successivo permanente, sono sbagliati (per tutto quello che è stato illustrato in questo articolo) proprio perchè mantenerlo può danneggiare molto seriamente il permanente. Bisogna giudicare caso per caso, radiografie alla mano, e decidere individualmente a seconda della situazione, secondo quanto detto finora. Quindi la terapia dei traumi dei denti da latte è articolata secondo questi principi, ma mentre nel caso dei permanenti traumatizzati l’imperativo è conservare con tutti i mezzi il dente, nel caso dei denti decidui, l’imperativo è evitare danni al permanente ed agevolarne la crescita nel sito e nel modo e nei tempi giusti. Per quanto riguarda i danni diretti sul permanente dovuti all’impatto col deciduo che “risale” a causa del trauma, voglio solo osservare che questi danni si creano (nei casi in cui si verificano) esattamente al momento dell’urto. Ma se il dente da latte sviluppa poi un ascesso, una infezione che si può cronicizzare, potrebbero crearsi danni anche nei tempi (mesi, anni) successivi all’urto. Quindi se non si riesce a risolvere l’eventuale patologia infettiva del deciduo, con le terapie opportune, anche questo è un motivo di non conservare il dente da latte traumatizzato. Un qualsiasi dente da latte ascessuato per trauma (od anche per la carie stessa in altri casi) non va lasciato lì. Anche senza considerare l’ipotesi di malattia focale (danni alla salute generale del bimbo per presenza di un dente infetto), ciò rappresenta una seria turbativa della permuta fisiologica normale, e se il dente va estratto, si potrà rimediare al timore della perdita dello spazio in arcata con un mantenitore di spazio.

 

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